giovedì 8 agosto 2013

The Wall - Roger Waters...The day after...Come sopravvivere ad un concerto allo stadio

egoonworld

The day after The Wall.
 Roger Waters allo Stadio Olimpico di Roma il 28 luglio 2013.
Sopravvivere ad un concerto di questa grandezza non e' cosa leggera.
I quasi 50.000 spettatori hanno iniziato a giungere nell'area calda fin dalle prime ore del pomeriggio e ancora alle h 21.30, il 'formicolio', lento e costante degli spalti, sembrava non dovesse cessare mai. 
Una domenica afosa ha caratterizzato l'attesa in una atmosfera degna dell' evento: l'aria era decisamente palpabile! Tra la gente di ogni tipo che riempiva il viale verso le entrate Prato e Curva Nord, c'era principalmente una silenziosa emozione.
La consapevolezza musicale, culturale e storica di vedere The Wall e' stata la catena principale che ha unito fino a tre generazioni di spettatori.
La sopravvivenza ad un concerto allo stadio comincia 
- dal sentire la dolce emozione dell'attesa...
- dal cercare di mantenersi aperti...
- dall' evitare contaminazioni uditive e visive...
Bisogna ritrovarsi come una pagina bianca che aspetta lo scrittore della sera.


Roger Waters non sono i PINK FLOYD, ma l' impatto e' grande...!
The Wall e' veramente uno 'spettacolo'...da non perdere...
Naturalmente la struttura e l'indotto economico che la circonda dona svariati punti di 'rifocillamento':
- mantenersi idratati e in forze e' fondamentale per rimanere vigili dal punto di vista psicofisico.
Se non si e' pratici di stadi, l'enormita' del sito potrebbe causare qualche problema nel trovare il proprio posto:
- controllare il biglietto e seguire le indicazioni senza fretta...
- chiedere informazioni ad altri spettatori e' facile e piu' veloce, senza contare che si potrebbero fare simpatiche conoscenze...
- tenere presente che le seggiole sono scomode e piccole significa sapere della pazienza che si deve avere...
- non esitare a sgranchirsi le gambe e la schiena appena e' possibile...
E poi arriva il 'grido' che sale dal prato.
The Wall inizia con fuochi d'artificio che attirano l'attenzione immediatamente.
Roger Waters introduce l'immensa platea in un mondo di suoni, immagini visionarie e luci evocative. Questo e' The Wall...
Un muro vivente dove tutto e' in perfetta connessione con la musica...
che ne e' , contemporaneamente colonna sonora e protagonista indiscussa...
The Wall non e' un concerto, ma una visione sonora dove anche i musicisti sembrano avere solo un contesto nel muro...
Fino a quando The Wall crolla.
Mattone dopo mattone...
Sotto bombardamenti di immagini e a colpi di ritmi...
La musica finisce. Le luci si accendono.
E una marea di puntini diventa un fiume di parole...
Non c'e' il bis... perche' non puo' esserci.
Come e' arrivata, lentamente e senza caos, la fiumana di gente straborda lungo Tevere, tra cornetti e magliette.
La testa rimbomba gentilmente...circondata da ringhiere a mattoncini...auto come mattoni...nella notte appiccicata al muro, mentre la luna si accende  su di un mattone in alto a sinistra..

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